Weekend (non) di corsa alle Cinque Terre

Breve cronistoria di un weekend lungo alle 5 terre. Partiamo con tante incognite per la nostra base che sarà Biassa, un paesino sopra La Spezia al confine con il parco delle 5 terre; la casa è spartana ma c’è il necessario, il paese è tranquillo, fin troppo, la mattina faremo fatica a trovare un bar dove fare colazione e, pare incredibile, l’unico bar in realtà è il ristorante che però apre molto tardi. Scopriremo poi che la tabaccaia/giornalaia ha la macchinetta del caffé e qualche dolcetto. Meglio di niente, il caffè è buono e a prezzo quasi di costo, lei gentilissima e fonte di preziose informazioni.

Il primo giorno scegliamo di non spostare la macchina, partiamo dal paese in direzione Riomaggiore (il primo paese delle 5 terre arrivando da La Spezia) seguendo il sentiero per S. Antonio – Telegrafo – Montenegro – Riomaggiore; tempo teorico 2 ore, tempo reale 2 ore e mezza, un po’ per le pause e le foto e per ammirare il paesaggio che si inerpica prima in un castagneto e poi scende tra i vigneti del celeberrimo vino Sciacchetrà (che vendono a peso d’oro o forse più). Arriviamo a Riomaggiore con una paesaggio mozzafiato dall’alto, fa molto caldo e il paese è bello pieno di turisti, lo visitiamo e poi ci andiamo a rilassare un po’ al mare, trovando un po’ di spazio tra la folla e i sassi della spiaggia. Peccato non aver portato il costume… Torniamo in paese, pranzo con panini a base di pesce (polpo e acciughe) e andiamo alla fermata del treno per dirigerci verso Manarola.

Le 5 terre sono collegate dalla linea La Spezia – Levanto, c’è un treno ogni 30 minuti circa e ci sono continui ritardi, ogni tratta costa 4 euro, a meno di non fare il pass giornaliero che con 16 euro consente di girare sia in treno che nei sentieri (sì, alcuni sono a pagamento). 

Arriviamo a Manarola, che molti conoscono per essere uno degli sfondi di Windows 10. La folla qui aumenta, il paese effettivamente è stupendo, appoggiato sulla roccia a picco sul mare, veramente incredibile. Continuiamo a camminare per visitarlo, le gambe iniziano a essere stanche e dopo un po’ rientriamo a Riomaggiore in quanto abbiamo l’autobus che in 15 minuti ci riporterà a Biassa. Arrivati alla fermata ci rendiamo conto che ci sarà qualche problema, un centinaio di persone faranno un po’ fatica a entrare in un “pollicino”… dopo il solito fisiologico ritardo arriva il momento di fare a sportellate per un posto, riesco a prendere gli ultimi 2 posti liberi ma gli americani nostri vicini di casa rimangono a piedi. Il bus parte (a fatica e litigando con quelli rimasti giù), poi lungo la strada qualcuno scende e riusciamo a raccattare gli americani che nel frattempo ci avevano raggiunti a piedi. E’ una lotta, sembra di essere in nordafrica piuttosto che in Liguria!

Torniamo alla base e ci prepariamo per la cena. La Locanda del Gallese di Biassa ci aspetta (anche qui insistendo un po’ visto che non avevano più posto), la cena è eccellente, abbondante e dai prezzi onesti, credo che fossimo gli unici turisti!

Il mattino dopo prendiamo la macchina per La Spezia (meglio non rischiare più col bus), c’è un parcheggio gratuito (Piazza d’Armi e vie limitrofe) a 10 minuti dalla stazione, dove partiremo per arrivare a Corniglia (il terzo paese). Questo paese non è proprio sul mare perché è un po’ in alto, ma direi che è quello che ci è piaciuto di più; pulito, ordinato, bellissimi scorci. Da qui prendiamo il sentiero per Vernazza, 3,5 km su e giù per boschi e vigneti (tempo 1 ora e mezza).

Arriviamo dall’alto a Vernazza, il paesaggio è mozzafiato, se uno non lo vede non ci crede, fare i sentieri è faticoso ma ti ripaga con viste che dal treno sicuramente non avresti potuto godere. In paese non si gira, l’afflusso dei turisti è al limite dell’umano, ci infiliamo in un sottopassaggio con tanto di divieto d’accesso, è l’unica via che porta alla spiaggia e comunque ci passano a centinaia. Oggi abbiamo portato i costumi, facciamo i primi bagni della stagione, l’acqua è gelata ma una volta dentro ci si abitua e siamo ristorati dalla fatica e dal gran caldo! Facciamo una lunga sosta qui, poi ripartiamo per l’ultimo paese delle 5 terre: Monterosso (al mare), anche qui decidiamo per il sentiero, sempre 3,5 km ma più difficoltosi, mia moglie dopo 500 metri va in crisi e sceglie di tornare in paese per prendere il treno, io proseguo tra la folla nel bellissimo sentiero e arrivo dopo poco più di 1 ora a Monterosso, giusto prima del treno.

Monterosso ha una lunga spiaggia (sempre sassosa) e un bel lungomare, qui facciamo il pieno di focacce e farinata poi visitiamo il paese, anche questo splendido. Il sentiero proseguirebbe per Levanto, ma sarà per un’altra volta! Treno per La Spezia e poi torniamo in macchina a Biassa, questa sera solo mezza pizza e birra, siamo ancora pieni di focaccia. Mia moglie è a pezzi, i polpacci sono alla frutta, crolla nel letto…

Ultimo giorno, prendiamo la macchina per Portovenere (ci sarebbe un sentiero da 2,5 ore ma…) lasciando l’auto un po’ fuori al parcheggio del Golfo (5 euro tutto il giorno), 15 minuti a piedi e siamo in paese, che meraviglia, proprio non me l’aspettavo. Le case sono alte e strette, tutte colorate pastello, c’è un vento sulla punta estrema che ti pela, il mare è agitato, vediamo il castello, il punto dove Lord Byron faceva i bagni, anche qui ci vengono regalati degli scorci fantastici e anche oggi non ci è mancato camminare. Proviamo a mangiare, già a mezzogiorno sembra di essere nel girone infernale dei golosi, sembra che la gente non mangi da mesi, ci sono code ovunque. Ci accontentiamo con un cuoppo di frittura di pesce e dell’ottimo formaggio locale che prendiamo al mercato. Non andremmo più via da qua da quanto si sta bene, ma è arrivato il momento di tornare a casa. Cerchiamo una pasticceria per un dolce finale ma pare che in queste zone non esistano, tutti vendono focacce ma non esistono pasticcerie… pazienza!

Le foto sono tante, le ho selezionate tra le 400 fatte in 3 giorni, tutte significative, il posto è veramente magnifico e merita una visita, magari scegliendo un periodo con meno affollamento… 

Commenti