Trieste Running Festival

Salomone (il re biblico) era un uomo saggio, molto saggio, e se ha scritto queste parole un motivo ci sarà. Mi sono iscritto a questa corsa da un paio di mesi, e dopo settimane di sole il meteo ha deciso di fare le bizze, con le previsioni che davano un weekend disastroso a base di pioggia, temporali e vento, specie a Trieste. Decidiamo di andare comunque, il sabato ha piovuto per tutto il viaggio di andata in auto, ma appena arrivati al Castello di Miramare ha smesso, abbiamo così potuto ammirare con calma il parco e l’interno della residenza, poi velocemente andiamo al vicino Faro della Vittoria in tempo per la visita guidata; dall’alto si gode di una vista magnifica, dall’Istria al Veneto! Il tempo ancora ci grazia e qualche raggio di sole inizia a far capolino.

Ci fermiamo a mangiare qualcosa in una trattoria tipica a Barcola e poi andiamo in centro a Trieste per lasciare i bagagli al b&b e ritirare il pettorale per la gara del giorno dopo. Il tour nel centro storico è ancora “asciutto”, arriviamo fino al Castello di San Giusto con annessa cattedrale (da non perdere). Si respira un’area molto mittel-europea, ci sono anche tanti turisti e non è facile trovare un posto per mangiare, alla fine ottima esperienza dal “Mastro birraio“…
Per concludere la serata, passeggiata nella piazza illuminata e poi sul molo, qualche goccia giusto per dare un senso agli ombrelli che avevamo con noi ma non fanno neanche in tempo a bagnarsi.

Pioverà invece molto di notte, sentiamo sul tetto anche il vento che inizia a tirare forte, la mattina prendo il bus che ci porterà alla partenza di Aurisina, qui (siamo un po’ verso la montagna) è un po’ più freddo e piove forte, quindi stiamo al riparo fino alla partenza; due minuti prima dello sparo smette di piovere, graziati ancora!

La gara parte in discesa per andare verso la strada litoranea e da qui poi verso Trieste, cerco di stare sempre sotto il costone della montagna al riparo dal vento, ogni tanto qualche folata ma non è terribile. Man mano che ci avviciniamo alla città perdiamo la protezione della montagna e le raffiche di bora iniziano a farsi sentire, gli ultimi 5 km sono duretti, il vento un po’ ti rallenta ma le gambe questa volta non hanno cedimenti. Aggangio una donna che viaggia forte, ci diamo il ritmo a vicenda e riusciamo ad arrivare in fondo appaiati, addirittura nell’ultimo km arriva qualche raffica di vento a favore, sembrava di volare, sarebbe veramente servita la tuta alare! Entriamo in piazza Unità d’Italia, che vuol dire finalmente la fine, faccio passare avanti la ragazza che era con me, sono o no un cavaliere? Dopo il traguardo ci ringraziamo a vicenda, io pensavo di aver sfruttato il suo ritmo, lei il mio… Io 22mo di categoria MM50, lei prima SF45!

Doccia, pranzo (ottimo posto: Marise) e poi ultimo giretto per visitare (almeno da fuori) la Sinagoga, la chiesa Ortodossa e quella Evangelica Luterana. Accanto alla Sinagoga siamo entrati nell’antico Caffè San Marco, varcando la soglia si fa un salto indietro nel tempo agli inizi del ‘900, anche questo un luogo da non perdere.

Antico caffé San Marco

Sono le 15, il nostro parcheggio scade, via quindi in macchina verso la Grotta Gigante. Questa è la grotta (turistica) con la camera unica più grande al mondo (alta oltre 100 metri), visitarla è stata un’esperienza incredibile che non si può raccontare in due parole, bisogna andarci, magari fare un migliaio di scalini dopo una mezza maratona potrebbe non essere per tutti…

Bene, ora che la nostra visita è finita ci rimettiamo in macchina per tornare a casa, ci aspettano 3 ore di viaggio con la pioggia che ha iniziato a cadere a dirotto subito dopo aver chiuso l’auto. Grazie ancora!

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